Si sente molto parlare della bellezza di Palermo, ma solo quando si mette piede nel suo centro storico, non a caso dichiarato Patrimonio dell’UNESCO, si tocca con mano la magnificenza di questa incredibile città.
Le dominazioni subite, da quella araba a quella normanna fino a quella spagnola, hanno lasciato tracce monumentali in chiese, palazzi e monumenti dal fascino secolare.
Cosa vedere a Palermo
si parte dalla Cattedrale di Palermo Il punto di partenza del tuo viaggio nel centro storico di Palermo non può che essere la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo: il suo aspetto esterno ti riporterà alla mente Siviglia, col portale principale in stile gotico catalano e l’abside maggiore arabeggiante. Prima infatti di diventare chiesa con i normanni, la Cattedrale è stata una moschea durante la dominazione araba: all’interno, oltre alle tombe di Federico II, Ruggero II e della patrona Santa Rosalia, non mancare di visitare le Stanze del Tesoro dove è custodita una scintillante tiara appartenuta a Costanza d’Aragona.
Uscendo dalla Cattedrale, dirigiti subito verso il Palazzo dei Normanni, antica fortezza araba del IX secolo. Quello che troverai all’interno ti accecherà letteralmente: si tratta della Cappella Palatina, una basilica a tre navate ricoperta di mosaici bizantini dorati, con al centro il Cristo Pantocratore e con un soffitto ligneo a stalattiti anch’esso decorato.
Non ti stupirà sapere che questa cappella, così come le Cattedrali di Cefalù e Monreale, sono Patrimonio dell’Umanità.
Nel cuore della Kalsa
Da Palazzo Normanno percorri Via Vittorio Emanuele, anticamente nota come Cassero e strada più antica della città, fino ad addentrarti nel quartiere popolare di Kalsa, zona pittoresca che ha dato i natali ai magistrati Falcone e Borsellino. All’incrocio con Via Maqueda ti ritroverai davanti a uno dei luoghi più affascinanti di Palermo, dalla bellezza quasi decadente: si tratta di Piazza Villena, nota anche come I Quattro Canti. Fermati in questo spazio ottagonale e volgi lo sguardo ai quattro palazzi dalle facciate barocche che lo circondano, ognuna dedicata a un sovrano, una stagione e una santa protettrice, con tanto si statue, lapidi e fontane. Raggiungi adesso la vicina Fontana Pretoria: il suo aspetto rinascimentale sembra quasi stonare in una città come Palermo che può essere definita quasi moresca.
L’opera cinquecentesca infatti era destinata a Firenze dove effettivamente fu trasferita per decorare la dimora di Don Luigi do Toledo. I debiti di quest’ultimo però comportarono il ritorno della fontana a Palermo: ammira le tre vasche concentriche decorate con sculture di divinità greche, ninfe e fiumi, tutte rigorosamente nude, tanto da suggerire il nomignolo di “Fontana della Vergogna”.
Dalla Martorana alla Vucciria
Proseguendo su Via Maqueda, oltre le arabeggainti cupole rosse della Chiesa di San Cataldo, incontrerai un’altra delle meraviglie di Palermo, ovvero la Chiesa della Martorana: all’interno di questo edificio religioso risalente al 1143 potrai ammirare i mosaici bizantini tra i più antichi al mondo dove sono ritratti il Cristo Pantocratore, santi, arcangeli e scene come la Natività e l’Annuciazione. Se dopo aver girato alla scoperta dell’arte e della storia del centro storico della città ti stai ancora chiedendo cosa fare a Palermo, ebbene lasciati conquistare dalla veracità della Vucciria.
Si tratta, assieme a Ballarò, del mercato più famoso del capoluogo siciliano dove sentirai quell’inconfondibile abbainare, cioè il vociare piacevolmente chiassoso, tra compratori e venditori. In questo microcosmo folcloristico potrai gustare lo street food tipicamente palermitano, a partire dalle arancine e poi lo sfincione, il panino con la milza, le panelle a base di farina di ceci e ovviamente il kebab.